lunedì 23 gennaio 2017

Giorno della Memoria: leggere, per non dimenticare

Il 27 gennaio sarà il "Giorno della Memoria". Per non dimenticare l'Olocausto, ecco una breve selezione di libri da leggere. 

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Cominciamo dal "Diario" di Anne Frank, una testimonianza tra le più famose e terribili: nella Bur-Rizzoli esce ora una nuova versione,  in cui il curatore Matteo Corradini armonizza le due stesure originarie, accompagnato da approfondimenti finora inediti e dalla testimonianza di Sami Modiano. 

Realizzato con il Centro Primo Levi, "Opere complete" è invece il corpus leviano più esaustivo mai editato. Propone pure la tesi di laurea e le versioni radiofoniche di «Se questo è un uomo» e «La tregua». 

A pochi giorni dalla morte di Zygmunt Bauman, il grande pensatore, teorico della società liquida scomparso il 9 gennaio, Il Mulino ripropone le sue riflessioni. Per Bauman l'Olocausto è inestricabilmente connesso alla logica della "Modernità" così come si è sviluppata in Occidente. 

Nessun orrore è «comparabile ai campi di sterminio». Aharon Appelfeld, tra gli ultimi grandi testimoni viventi della Shoah, lo ha mostrato nei suoi libri e lo ribadisce anche di fronte alle atrocità a cui assistiamo oggi. «I campi di concentramento sono stati un omicidio organizzato, un assassinio industrializzato, un terribile veicolo per lo sterminio del popolo ebraico. Sono stati una colonia penale senza pietà. Ciò che sta accadendo in Siria, in Sudan, sono terribili orrori, ma non sono campi di concentramento. È incomparabile» dice lo scrittore. E "L'ultimo sopravvissuto", di fatto, è un libro autobiografico sulla sua esperienza da ragazzino quando si legò ai partigiani vivendo nella foresta. 

Ricca di informazioni, fotografie e mappe, arriva "Visitare Auschwitz", una guida all'ex campo di concentramento e del sito memoriale. Anno dopo anno stanno crescendo i visitatori del lager. Solo dall'Italia sono almeno 60 mila le persone in visita, per lo più studenti e insegnanti. Ma chi si reca a Oswiecim e visita il Lager di Auschwitz, che ha sede nel campo base, e poi raggiunge Birkenau, il campo di sterminio poco distante, spesso non riesce a capire come funzionava. Ecco un libro ricco di mappe e informazioni. 

"Il farmacista del ghetto di Cracovia": quando in un quartiere periferico della città polacca viene creato d'autorità il ghetto ebraico, il 3 marzo 1941, Tadeusz Pankiewicz ne diventa suo malgrado un abitante. Pur senza essere ebreo, infatti, gestisce l'unica farmacia del quartiere: contro ogni previsione e contro ogni logica di sopravvivenza, decide di rimanere e di tenere aperta la sua bottega. Grazie a questa sua condizione anomala, coinvolto ed estraneo allo stesso tempo, Pankiewicz diventa una figura cardine del ghetto: si fa testimone delle brutalità del nazismo, fedele cronista dei fatti e silenzioso soccorritore.


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