domenica 9 giugno 2013

"I giorni del dolore - La notte della ragione" di N. Amato

"I giorni del dolore - La notte della ragione" è un libro che rievoca gli anni dell'emergenza causata dal terrorismo politico, la drammatica situazione nelle carceri e l'applicazione dell'articolo 90 dell'ordinamento penitenziario. Ricorda poi la dissociazione politica dalla lotta armata, il superamento dell'emergenza e la costruzione del "carcere della speranza". Parla quindi delle stragi di mafia, a partire da quelle di Capaci e via d'Amelio, del loro devastante impatto sul sistema giudiziario e penitenziario, della nuova più drammatica emergenza e del regime del carcere duro, il famoso 41 bis, per i detenuti di mafia. Si occupa infine, sulla base di documenti faticosamente rinvenuti alla luce e di decisive testimonianze, della cosiddetta trattativa fra settori deviati dello Stato e mafia, delle misteriose ragioni che portarono alla sostituzione dello stesso autore - Nicolò Amato - dalla direzione del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e del conseguente ammorbidimento della politica penitenziaria nei confronti della criminalità organizzata, con la revoca di molti dei precedenti decreti 41 bis.

Dopo aver letto per almeno 4 o 5 volte "Cose di Cosa nostra" di Marcelle Padovani con le interviste a Giovanni Falcone, non potevo non leggere questa nuova pagina relativa alle stragi di mafia e il carcere duro, contributo fondamentale all'informazione - troppo spesso fuorviata - sul fenomeno della criminalità organizzata e l'emergenza mafia.

Riporto qui di seguito alcuni passaggi della prefazione a firma di Massimo Bordin: "La mafia è un fenomeno criminale con una storia plurisecolare e ha accompagnato la storia politica italiana dall'Unità ai nostri giorni. Da emergenza locale a emergenza nazionale attraverso continue modifiche legislative volte a combatterla. Il legislatore non sempre è riuscito a restare all'interno di una logica da Stato di diritto, e ciò non solo durante il fascismo ma anche prima e dopo di esso... Questa tensione fra difesa della legalità ed esercizio delle garanzie della nostra Repubblica l'ha vissuta all'epoca del terrorismo. Nicolò Amato ha attraversato quel periodo, nella sua fase più cruenta, sui banchi della pubblica accusa in importanti processi conclusi con pesanti condanne... E guai a chi si trova in mezzo".

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