Mary Ellen Bartley è un'artista newyorkese nata nel Bronx. La sua opera (non solo fotografica) si caratterizza per la continua ricerca sul libro come oggetto in sé, e sulla valenza di “materiale creativo” per un’opera di astrazione, che esso possiede in quanto corpo, superficie, piano, colore.
Ecco perché quello di “Standing Open” non è solo un calambour fotografico ma un vero e proprio lavoro di metafotografia: con questo progetto l’autrice sviluppa un discorso sul libro fotografico, e ne fa materiale per la propria creazione. L’effetto è quello di una gemmazione: dalle opere dei fotografi nascono libri; nell’epoca della smaterializzazione dell’immagine, dall’esperienza cartacea, tattile e visiva allo stesso tempo, propria del libro fotografico, nasce a sua volta un valore estetico autonomo e tutto nuovo di quest’ultimo.
In sostanza, l’idea di un contenuto che svelandosi a tratti stimola un atto voyeuristico, che si perde nell’istante stesso in cui si genera, stemperato dalla fisicità della carta, dalla tridimensionalità che consegue alla metodica scelta creativa (ogni libro fotografato in close-up, ponendolo in piedi di fronte all’obiettivo, e illuminandolo con luce naturale), dal ritmo visivo (a volte matematico come in un codice a barre, ma spesso reso più vivo da un sapiente senso di casualità) delle pagine, del gioco fra i loro piani e la loro terza dimensione.
fonte: Paolo Borghi/Fiaf & www.maryellenbartley.com/top-stain
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
giovedì 23 febbraio 2017
sabato 11 febbraio 2017
Il fondo antico della biblioteca civica di Riva del Garda svela i suoi tesori e li espone al pubblico
Sono oltre 4.000, in buona parte pezzi unici o comunque molto rari, frutto di donazioni da parte di appassionati, estimatori, cultori della nobile arte della scrittura. È il patrimonio del fondo antico della Biblioteca civica di Riva, una collezione prestigiosa raccolta nel corso dei decenni, costituita da manoscritti e libri a stampa risalenti tra il XV ed il XIX secolo, che per la prima volta - da oggi al 27 maggio - verranno esposti al pubblico in quattro mostre a rotazione.
«Libri per la città - Quattro sguardi sul fondo antico della Biblioteca civica di Riva» è il titolo dell'iniziativa ideata in collaborazione con l'Archivio storico e il Museo, per dare così la giusta visibilità ad un bene pubblico che oltre a custodire il sapere universale rappresenta lo scrigno - culturale, umano, tecnologico - in cui è custodita la nostra storia. «Siamo orgogliosi di questo progetto, che non rappresenta solo un'occasione per permettere alla comunità di avvicinarsi e conoscere meglio il patrimonio - ha detto l'assessora alla Cultura Renza Bollettin in occasione della conferenza stampa di presentazione di ieri mattina - ma anche per valorizzare il fondo antico e il libro in sé, naturale depositario di conoscenza e strumento di diffusione della cultura per antonomasia».
Tredici le teche allestite dalla curatrice Adriana Paolini - studiosa di libri antichi e manoscritti medievali e moderni, docente di codicologia all'Università di Trento - con la supervisione della Sovrintendenza per i beni culturali, che partendo dall'entrata e dagli atri salirà fino all'ultimo piano della biblioteca, proponendo una selezione di volumi corredati da oggetti d'epoca, pannelli illustrativi, didascalie, guide cartacee. La prima edizione della mostra si aprirà dunque oggi (inaugurazione alle ore 17.30): protagonisti saranno il manoscritto di Martino de Rossi, scritto a cavallo tra '400 e '500, forse il più celebre dei pezzi rivani, alcuni interessanti incunaboli (i primi libri a stampa) e preziose cinquecentine, come «Apologia della Gerusalemme liberata» di Torquato Tasso, «Orlando furioso» di Ariosto, «Genealogia degli dei» di Boccaccio, «Heroides» di Ovidio, fino ad uno dei pochissimi esemplari contemporanei alla nascita dell'Inviolata, un tomo illustrato di erboristeria di Valgrisi e un raro libro «proibito» scampato all'Inquisizione di Erasmo da Rotterdam.
«Ai volumi verranno affiancati documenti che daranno prova delle prime presenze a Riva di cartiere, editori e tipografi - spiega Paolini - e che verranno utilizzati non solo per raccontare alcune vicende del territorio ma anche per mostrare materiali, tendenze e scritture, e soprattutto le vicende umane e le storie custodite nelle carte antiche. Nelle successive edizioni, man mano inaugurate da personalità sensibili verso il mondo della parola scritta, verranno poi svelati altri tesori della biblioteca, scritti o pubblicati nei secoli successivi: nella scelta sono stati privilegiati i prodotti tipici di un'epoca ma allo stesso tempo quelli più particolari, puntando a mostrare la varietà del patrimonio della Biblioteca oltre che della produzione libraria dei tempi passati».
fonte: Paola Malcotti - l'Adige di oggi, sabato 11 febbraio 2017
«Libri per la città - Quattro sguardi sul fondo antico della Biblioteca civica di Riva» è il titolo dell'iniziativa ideata in collaborazione con l'Archivio storico e il Museo, per dare così la giusta visibilità ad un bene pubblico che oltre a custodire il sapere universale rappresenta lo scrigno - culturale, umano, tecnologico - in cui è custodita la nostra storia. «Siamo orgogliosi di questo progetto, che non rappresenta solo un'occasione per permettere alla comunità di avvicinarsi e conoscere meglio il patrimonio - ha detto l'assessora alla Cultura Renza Bollettin in occasione della conferenza stampa di presentazione di ieri mattina - ma anche per valorizzare il fondo antico e il libro in sé, naturale depositario di conoscenza e strumento di diffusione della cultura per antonomasia».
Tredici le teche allestite dalla curatrice Adriana Paolini - studiosa di libri antichi e manoscritti medievali e moderni, docente di codicologia all'Università di Trento - con la supervisione della Sovrintendenza per i beni culturali, che partendo dall'entrata e dagli atri salirà fino all'ultimo piano della biblioteca, proponendo una selezione di volumi corredati da oggetti d'epoca, pannelli illustrativi, didascalie, guide cartacee. La prima edizione della mostra si aprirà dunque oggi (inaugurazione alle ore 17.30): protagonisti saranno il manoscritto di Martino de Rossi, scritto a cavallo tra '400 e '500, forse il più celebre dei pezzi rivani, alcuni interessanti incunaboli (i primi libri a stampa) e preziose cinquecentine, come «Apologia della Gerusalemme liberata» di Torquato Tasso, «Orlando furioso» di Ariosto, «Genealogia degli dei» di Boccaccio, «Heroides» di Ovidio, fino ad uno dei pochissimi esemplari contemporanei alla nascita dell'Inviolata, un tomo illustrato di erboristeria di Valgrisi e un raro libro «proibito» scampato all'Inquisizione di Erasmo da Rotterdam.
«Ai volumi verranno affiancati documenti che daranno prova delle prime presenze a Riva di cartiere, editori e tipografi - spiega Paolini - e che verranno utilizzati non solo per raccontare alcune vicende del territorio ma anche per mostrare materiali, tendenze e scritture, e soprattutto le vicende umane e le storie custodite nelle carte antiche. Nelle successive edizioni, man mano inaugurate da personalità sensibili verso il mondo della parola scritta, verranno poi svelati altri tesori della biblioteca, scritti o pubblicati nei secoli successivi: nella scelta sono stati privilegiati i prodotti tipici di un'epoca ma allo stesso tempo quelli più particolari, puntando a mostrare la varietà del patrimonio della Biblioteca oltre che della produzione libraria dei tempi passati».
fonte: Paola Malcotti - l'Adige di oggi, sabato 11 febbraio 2017
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lunedì 6 febbraio 2017
Nasce Librì, un progetto editoriale per educare i bambini alla lettura
Cambiare la cultura italiana in una generazione attraverso l'educazione. È la sfida di Librì - Progetti Educativi, che per portare tematiche quali la sostenibilità ambientale, l'integrazione, le buone maniere, l'elaborazione del lutto e la gentilezza ai più piccoli, ha ideato una serie di kit educativi destinati al mondo della scuola.
«Crediamo fermamente che l'educazione sia il motore del mondo - ha detto Maria Cristina Zannoner , amministratore delegato dell'impresa editoriale - è per questo che ci siamo impegnati nella diffusione di un'educazione attiva, attenta ai problemi del momento, con argomenti trasversali alle discipline didattiche». I progetti di Librì sono partiti con la formazione di una community di 20 mila insegnanti «fidelizzati», che stanno già lavorando nelle proprie classi con i kit educativi che sono stati loro consegnati. Si tratta di valigette di carta, ognuna su un tema specifico, che contengono un libro per ogni bambino, una guida per l'insegnante e un poster illustrato con delle finestrelle che si possono aprire per scoprire i «consigli» da seguire nella vita quotidiana per il risparmio energetico, la gestione dei rifiuti, la cultura della salute e del benessere, per la condivisione e la collaborazione tra le persone; una web app per tablet e smartphone completa il materiale di supporto ai piccoli. «L'obiettivo di quest'anno - ha detto Zannoner - è raggiungere 500 mila bambini». Una volta che i kit vengono richiesti dagli insegnanti sul sito di Librì e distribuiti gratuitamente, le classi lavorano attivamente sulla tematica scelta e partecipano ai concorsi indetti dalla casa editrice. E per gli adolescenti, l'editore ha pensato a progetti da veicolare sul web in collaborazione con la piattaforma Blasteem. Per Zannoner, l'educazione «è un atto politico, un credo assoluto».
«Gli insegnanti fanno molto - ha detto - ma spesso sono abbandonati a loro stessi». Ecco quindi l'idea di un supporto editoriale che si aggiunge ai libri scolastici e che fonda la comunicazione educativa sulle potenzialità dell'illustrazione. «Io dico sempre - ha spiegato l'ad - che un libro deve entrare in un rapporto sensuale con il bambino, come fosse un gioco: c'è la scrittura, c'è l'immaginazione e c'è l'illustrazione che resta con lui e lo fa sognare per lungo tempo». «I bambini sono stupendi perché sono molto diretti - dice Zannoner - se si parla loro direttamente, possono ascoltare qualunque argomento e se il concetto viene amplificato dall'illustrazione, si riempiono del messaggio che gli si sta passando. È un potere immenso: questa è l'educazione».
fonte: giornale l'Adige
«Crediamo fermamente che l'educazione sia il motore del mondo - ha detto Maria Cristina Zannoner , amministratore delegato dell'impresa editoriale - è per questo che ci siamo impegnati nella diffusione di un'educazione attiva, attenta ai problemi del momento, con argomenti trasversali alle discipline didattiche». I progetti di Librì sono partiti con la formazione di una community di 20 mila insegnanti «fidelizzati», che stanno già lavorando nelle proprie classi con i kit educativi che sono stati loro consegnati. Si tratta di valigette di carta, ognuna su un tema specifico, che contengono un libro per ogni bambino, una guida per l'insegnante e un poster illustrato con delle finestrelle che si possono aprire per scoprire i «consigli» da seguire nella vita quotidiana per il risparmio energetico, la gestione dei rifiuti, la cultura della salute e del benessere, per la condivisione e la collaborazione tra le persone; una web app per tablet e smartphone completa il materiale di supporto ai piccoli. «L'obiettivo di quest'anno - ha detto Zannoner - è raggiungere 500 mila bambini». Una volta che i kit vengono richiesti dagli insegnanti sul sito di Librì e distribuiti gratuitamente, le classi lavorano attivamente sulla tematica scelta e partecipano ai concorsi indetti dalla casa editrice. E per gli adolescenti, l'editore ha pensato a progetti da veicolare sul web in collaborazione con la piattaforma Blasteem. Per Zannoner, l'educazione «è un atto politico, un credo assoluto».
«Gli insegnanti fanno molto - ha detto - ma spesso sono abbandonati a loro stessi». Ecco quindi l'idea di un supporto editoriale che si aggiunge ai libri scolastici e che fonda la comunicazione educativa sulle potenzialità dell'illustrazione. «Io dico sempre - ha spiegato l'ad - che un libro deve entrare in un rapporto sensuale con il bambino, come fosse un gioco: c'è la scrittura, c'è l'immaginazione e c'è l'illustrazione che resta con lui e lo fa sognare per lungo tempo». «I bambini sono stupendi perché sono molto diretti - dice Zannoner - se si parla loro direttamente, possono ascoltare qualunque argomento e se il concetto viene amplificato dall'illustrazione, si riempiono del messaggio che gli si sta passando. È un potere immenso: questa è l'educazione».
fonte: giornale l'Adige
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