Quasi come in uno scampolo di sogno, rimasto sospeso negli occhi tra il buio della notte e la luce del giorno, Audur Ava Olafsdottir porta ad accarezzare il cielo azzurro, l'oceano in tempesta, il gelo del fiordo, il sapore e i profumi dei piatti tipici di una terra dimenticata dalla vita, l'Islanda.
E quasi come nel rumore assordante di un silenzio, urlato e graffiato per troppo tempo sulla pelle matura, "Il rosso vivo del rabarbaro" prende per mano, con inaspettata dolcezza, ed accosta all'orecchio una conchiglia. In cui il mondo, sussurra parole nuove.
... dalla Divina Commedia ad Harry Potter, passando per Gutenberg, gli e-books, i social-media, la grammatica italiana e le recensioni, la poesia e i classici, la letteratura per i bambini di ieri, oggi e domani, la fotografia e l'arte, le nuove forme di comunicazione... e giù giù fino all'editoria, alle biblioteche, agli incipit, agli appuntamenti letterari, alle mostre, alle novità, agli esordienti. Per i quali - non lo nego - ho un debole...
venerdì 9 settembre 2016
"Il rosso vivo del rabarbaro", quasi come uno scampolo di sogno
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