Nato per favorire lo sviluppo del contesto culturale poliglotta che fa riferimento all’arco alpino, promuovendo un concorso di merito tra opere di narrativa e di saggistica dedicate alle Alpi, al loro paesaggio e alle loro genti, ed istituito con l’intento di onorare la memoria di Mario Rigoni Stern e della sua opera, il premio «Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi» intende perpetuarne i valori di fratellanza tra i popoli, di rispetto dell’ambiente, di umanità alpina. Il Premio, aperto a tutte le lingue dell’Arco Alpino, viene promosso e sostenuto da Ars Venandi, della famiglia Rigoni Stern, dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione Veneto, dai Comuni di Asiago e di Riva del Garda, da Riva del Garda Fierecongressi, dal Museo degli usi a costumi della gente trentina, da Federcaccia, della Banca di Trento e Bolzano e dalla Cassa di Risparmio del Veneto, a voler sottolineare, nel nome di Mario Rigoni Stern, la fratellanza ideale tra le montagne e le popolazioni del Veneto e del Trentino, con un gemellaggio culturale imperniato ai valori del rispetto dell’ambiente e di chi lo abita. Il premio è consegnato nel corso di una cerimonia che si tiene ad Asiago negli anni dispari e a Riva del Garda negli anni pari.
Le segnalazioni (in ordine alfabetico) “Di gelo e di sangue” (Mursia) di Renzo Caramaschi narra con lingua levigata e dialoghi forti la storia di uno dei centoventicinquemila trentini, triestini, istriani e dalmati che, in divisa austroungarica, sul fronte sterminato di Galizia hanno combattuto la Prima guerra mondiale con un anno di anticipo e per una bandiera diversa rispetto agli altri italiani, trovandosi al centro dei maggiori sommovimenti del secolo. “Guant. L’ abbigliamento tradizionale in Val di Fassa” (Istitut Cultural Ladin di Fassa) a cura di Fabio Chiocchetti, esito della ricerca sistematica, presentata in forma divulgativa, sull’abbigliamento tradizionale della Val di Fassa, si distingue per la varietà delle fonti utilizzate con rigore etnografico e per la interdisciplinarietà dell’approccio al tema. Pino Loperfido “La scelta di Cesare” (Curcu & Genovese). Che cosa pensare oggi di Cesare Battisti? In Trentino, in Sudtirolo, in Italia. Il romanzo propone una realistica dialettica di posizioni fra i pregiudizi di un padre trentino, abituato da sempre a pensar male di Battisti, e un figlio - ragazzo assolutamente dei nostri tempi - che una tesi di laurea in Geografia porta, lui stesso e il padre, a riscoprire, al di là di miti e contromiti, la complessità del personaggio e la verità delle cose. Matteo Righetto “Apri gli occhi” (TEA) viene segnalato per la narrazione accattivante che coniuga una storia famigliare, intima, con un’ idea particolare, moderna di montagna. Alcuni quadri proposti in rapida successione delineano un dramma personale che troverà finalmente la sua composizione in un contesto alpino dove l’ immobilità delle rocce, e il fascino verticale che le definisce, aiuteranno i protagonisti a trovare una sorta di pacificazione nell’accettazione dell’irreversibile. www.premiomariorigonistern.it

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