mercoledì 24 febbraio 2016

L'elegante e pericolosa arte degli scacchi nell'Europa nazista, ovvero la "Teoria delle ombre" di Paolo Maurensig

"Non è possibile definire l'arte. La si può tuttavia riconoscere; e uno degli indicatori dell'arte è il rischio. Senza rischio non c'è alcuna creazione..."

La mattina del 24 marzo 1946 Alexandre Alekhine, detentore del titolo di campione del mondo di scacchi, venne trovato privo di vita nella sua stanza d'albergo, a Estoril. L'esame autoptico certificò che il decesso era avvenuto per asfissia, e che questa era stata provocata da un pezzo di carne conficcatosi nella laringe - escludendo qualsiasi altra ipotesi. La stampa portoghese pubblicò la versione ufficiale, e il caso fu rapidamente archiviato. Da allora, però, sulle cause di quella morte si sono moltiplicati sospetti e illazioni. Qualcuno ha insinuato che le foto del cadavere facevano pensare a una messinscena; qualcun altro si è chiesto come mai Alekhine stesse cenando nella sua stanza indossando un pesante cappotto - senza contare che il defunto aveva un passato di collaborazionista, e che i sovietici lo giudicavano un traditore della patria... Con il fiuto e il passo del narratore di razza, e con la sua profonda conoscenza del mondo degli scacchi ("lo sport più violento che esista", ha detto uno che se ne intendeva, Garri Kasparov), Paolo Maurensig indaga sulla morte di Alekhine cercando di scoprire, come dice Kundera citando Hermann Broch, "ciò che solo il romanzo può scoprire".

L'autore non delude mai. Nemmeno andando a toccare - con il suo nuovo romanzo "Teoria delle ombre" - il tema del nazismo, del collaborazionismo, gli anni bui della propaganda antisemitista, per riportare alla luce - sottoforma di narrazione - l'enigma mai verificato fino in fondo e quindi mai risolto relativo alla morte, improvvisa e dubbia, del campione del mondo di scacchi di origini russe Aleksandr Aleksandrovič Alechin. Un lbro che sicuramente merita, che si lascia leggere tutto d'un fiato, intrigante, scivolando via - pagina dopo pagina - senza mai risultare banale, scontato, noioso.

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