domenica 18 gennaio 2015

Fermare il tempo, non fosse che per un istante: i ritratti di Ferdinando Scianna in "Visti & Scritti"

Fermare il tempo, non fosse che per un istante. Ogni tanto, nel chiedere a qualcuno di lasciarsi fotografare gli si dice: Vieni che ti immortalo. Ti immortalo! Tanto arrogante a volta si fa il linguaggio per esorcizzare l'angoscia della nostra impermanenza. Eppure c'è in questa iperbole un residuo di quel mito faustiano che gli uomini, da quanto hanno cominciato ad avere coscienza di sé, e quindi del tempo, insensatamente perseguono.

“Visti & Scritti” rappresenta una nuova raccolta di testi e fotografie di Ferdinando Scianna  in cui sono contenuti 350 ritratti di grandi personaggi (attori, scrittori, registi, colleghi fotografi) ma anche di amici e familiari dell'autore, oltre che di persone comuni che hanno colpito lo sguardo del fotografo siciliano: ogni ritratto è accompagnato da un testo in cui Scianna presenta il personaggio, ne descrive i tratti caratteriali (oltre che estetici), racconta il momento dello scatto e il suo rapporto con la persona fotografata.

"Mi capitava ogni tanto di sognare che entravo in una piazza e in quella piazza, gremita, scoprivo che c’erano le persone, attraverso le quali ho vissuto la vita. I vivi, i morti, i miei cari, gli amici, i tanti maestri, e in tutti mi riconoscevo, tutti mi suscitavano ricordi, emozioni, pensieri. Un sogno felice. Quella piazza è diventata questo libro. Sono tanti, ma molto più numerosi sono quelli che non ci sono. In un certo senso ci sono tutti, li ringrazio..."
 
Nato a Bagheria, in Sicilia, nel 1943, Ferdinando Scianna ha cominciato a fotografare negli anni Sessanta mentre frequentava l’Università di Palermo. Nel 1965 uscì la sua prima raccolta fotografica dal titolo “Feste Religiose in Sicilia”, accompagnata da un saggio di Leonardo Sciascia. Pochi anni più tardi si trasferì a Milano, iniziò a lavorare per L’Europeo, e poi come corrispondente da Parigi, dove collaborò con Le Monde Diplomatique e La Quinzaine Litteraire ma soprattutto dove conobbe Henri Cartier-Bresson, che nel 1982 lo introdusse, come primo italiano, nella grande agenzia fotografica Magnum.

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