venerdì 24 ottobre 2014

Le "Immagini del settimo giorno" di Michael Kenna

"Il settimo giorno, come ci dice il libro della Genesi, Dio - completata la creazione del mondo - si riposa. Shabbat è appunto, la festa del riposo. Perché, davanti alle fotografie di Michael Kenna che nel 2010 hanno formato la mostra di Palazzo Magnani a Reggio Emilia, mi viene spontaneo ricorrere a questa evocativa suggestione, che a qualcuno potrebbe apparire criptica o impropria? Perché da quando conosco il lavoro di Michael, vi ho sempre immediatamente colto, e amato, una sorta di respiro lento e profondo del mondo, un dilatarsi dello scorrere del tempo, come se il silenzio fosse finalmente sceso sulla terra, e ciò che sbrigativamente e con scarsa consapevolezza del suo senso profondo chiamiamo paesaggio a noi si offrisse nel suo incanto segreto, e nella sua essenza più vera. Non ci sono persone nelle fotografie di Kenna, né tantomeno volti e corpi che sviino la nostra attenzione dalle pure linee, dalle nitide geometrie, dai contrasti, alternativamente duri o soffusi, tra luce e ombra, stemperati nella nebbia che nasconde e rivela, o nitidamente accesi quando il biancore assoluto di una neve che tutto ammanta contrasta con la drammatica cupezza di rocce, di isole, di spiagge, di livide distese d'acqua. Insomma, a Kenna non interessa documentare la presenza, attuale e diretta, dell'uomo, ma solo le tracce, labili o imponenti, che lui si è lasciato dietro, l'esito del suo intervento, del suo transito nel mondo".

Sandro Parmiggiani

I paesaggi di Michael Kenna, innaturalmente silenziosi e poeticamente eloquenti, sono stati i protagonisti della ricca antologia "Immagini del settimo giorno", tenutasi a Palazzo Magnani di Reggio Emilia nel 2010, in occasione della quinta edizione di Fotografia Europea. La mostra curata da Sandro Parmiggiani, ha ripercorso l’iter creativo del grande maestro inglese attraverso 290 immagini in bianco e nero, di cui 60 inedite, in parte dedicate alle sfumature del paesaggio reggiano, in parte ai riflessi e alle geometrie di quello lagunare veneziano. Le "Immagini del settimo giorno" abbondano di nebbie del crepuscolo, brume dell’alba, orizzonti infiniti, cupe silhouette, dei paesaggi urbani e rurali, dell’Inghilterra degli anni ‘70 e ‘80, ma anche delle piramidi egizie e maya, delle statue dell’Isola di Pasqua, dei mulini a vento...

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