Mauro Corona ha dialogato con Luca Mercalli, Paolo Rumiz e Annibale Salsa. "Per me questo premio ha un valore diverso – ha affermato Corona –, e non solo perché Mario Rigoni Stern e le sue pagine mi hanno commosso. La mia scalata è stata una scalata al contrario e per me, questo premio dedicato a Mario, è il riscatto da una vita scellerata. Quando questa notte tornerò a casa e mi guarderò allo specchio, dirò: "forse ce l'ho fatta a uscire dall'inferno".
"La voce degli uomini freddi", un libro che è un omaggio alla mia gente, che viveva con una semplicità assoluta, e che avevo in mente da tempo", è stato il punto di partenza per un dialogo con lo scrittore sulla società attuale e il "senso del limite". Il livello alto delle opere presentate al concorso da autori di lingua italiana, tedesca e ladina ha reso estremamente arduo il compito della giuria, che dopo approfondita discussione ha comunque effettuato la sua scelta individuando, oltre al vincitore, due romanzi di tutto rispetto tali da poter essere citati: "I misteri del Cjaslir" (Curcu & Genovese) di Fabio Chiocchetti, impegnativo romanzo storico con grande affresco dedicato alle leggende e alle storie popolari che circondano un santo vescovo e una presunta strega della Val di Fassa. "Der Nachlass Domenico Minettis" (Anton Pustet) di Dietmar Gnedt (Il lascito di Domenico Minetti), appassionante romanzo austriaco legato alla complessità della Grande guerra vista con gli occhi di un uomo di frontiera.
Il premio letterario è dedicato alla memoria di Mario Rigoni Stern (Asiago 1 novembre 1921 - ivi 16 giugno 2008), autore di numerose opere che hanno fatto la storia della letteratura italiana, tra cui vanno sicuramente ricordate: Il sergente nella neve, Il bosco degli urogalli, Ritorno sul Don, Storia di Tönle, Le stagioni di Giacomo. Voce autorevole e ascoltata nella “letteratura di guerra”, Rigoni Stern ha saputo descrivere in modo originale la cultura della gente di montagna, raccontando il legame fra i montanari e il loro ambiente, e proponendo le Alpi quale orizzonte significativo della letteratura e della storiografia contemporanea, del moderno sentimento ecologico e perfino dell’etica. Il Premio Mario Rigoni Stern, alternandosi tra Trentino e Veneto con cadenza annuale, cerca di individuare gli elementi di eccellenza della narrativa e della saggistica di montagna all’interno delle opere edite nei due anni precedenti, individuando i seguenti settori di interesse: la bellezza del paesaggio alpino, nei suoi aspetti naturali e originali; le attività produttive tradizionali e la loro compatibilità ecologica; il contesto socioculturale passato e presente delle comunità alpine; la caccia in montagna come attività tradizionale; il patrimonio narratologico dell’arco alpino.
Il premio viene promosso dalla famiglia Rigoni Stern, dall’associazione Ars Venandi, Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Asiago, Comune di Riva del Garda, Cassa di Risparmio del Veneto, Banca di Trento e Bolzano, Federazione Italiana della Caccia, Fierecongressi di Riva del Garda, Museo degli usi e costumi di San Michele All’Adige. Nel 2011 si è aggiudicato il Premio (sezione saggistica) lo studioso e autore valdostano Alexis Bétemps. Nel 2012 si è aggiudicato il Premio (sezione narrativa) lo scrittore sloveno Alojz Rebula. Nel 2013 il Premio (sezione saggistica) è andato a Dionigi Albera. L’entità del premio, sia per la sezione saggistica sia per la sezione narrativa, è di 10.000 euro.
c.s. a cura di Francesca Polistina - Ufficio stampa Premio Rigoni Stern


