Un
libro, due lingue, tre esordi. “Ascoltavo
le maree” (Whispering
Tides, nella
versione inglese) è il titolo del romanzo di debutto nel genere
narrativo di Guido
Mattioni -
giornalista con alle spalle una carriera
giornalistica ultratrentennale come
caporedattore e inviato speciale, autore di inchieste e reportage in
Italia e in tutto il mondo,
in particolar modo negli Usa -, un libro che proprio negli Stati
Uniti vede la sua nascita e l'inizio del suo successo. Dopo averlo
tradotto in inglese, nell'autunno scorso, Mattioni mette in vendita
il suo lavoro a 2,99 dollari su Smashwords, il più grande distributore al mondo di eBook, un colosso della Silicon Valley che, oltre al commercio diretto attraverso il proprio sito, distribuisce i titoli presso le più prestigiose librerie virtuali del settore. E - potere del web - ciò che accade dopo, sorprende pure l'autore: tantissime copie scaricate a pagamento da Internet, massimo punteggio nella critica dei lettori, recensioni entusiastiche.
Un vero e proprio caso editoriale insomma, decretato
innanzitutto dal pubblico, che gli permette persino di piazzarsi -
unico italiano su mille partecipanti - fra i finalisti del Best eBook
Awards di
Santa Barbara, in California, oltre che agli Usa
Best Book Awards di
Los Angeles.
Non solo: nel novembre scorso “Ascoltavo
le maree” viene
scelto
e adottato come testo di studio e di esercitazione nei corsi di
lingua italiana alla
Georgia
State University di
Atlanta
così come alla
Learn
Italy School di
Manhattan, la prima scuola di lingua italiana aperta
negli Usa e che ha sedi anche nel New Jersey, a Miami, San Francisco
e Chicago. Centinaia le recensioni pubblicate Oltreoceano da penne
famose sulle più
apprezzate riviste letterarie americane,
decine e decine le menzioni e le interviste per i magazine più
prestigiosi, che lanciano di fatto il romanzo di Mattioni nell'Olimpo
americano del genere narrativo.
E
in Italia? «L'autopubblicazione negli Usa è nata dalle “non
risposte” di quei grandi editori italiani ai quali mi ero
ingenuamente rivolto contando sul mio curriculum professionale -
racconta l'autore - ma a loro non importava nulla che io sapessi
scrivere. Così, credendo in quello che avevo fatto, ed essendo la
storia ambientata negli Usa, l'ho tradotta e ne ho fatto un doppio
eBook, in inglese e in italiano. A costo e con tempi di realizzazione
pari allo zero. Ma se io sono stato un po' un pioniere italiano del
selfpublishing in terra straniera, il mio editore “cartaceo”,
Francesco Bogliari, lo è stato nello scouting tra gli autori
autoprodotti. Lui, che avevo conosciuto anni fa in Mondadori, ha
letto su Facebook il mio primo capitolo postato per autopromozione e
i risultati che avevo raccolto negli Usa, mi ha chiamato e mi ha
chiesto il manoscritto. Una settimana dopo mi ha detto: “Si parte,
voglio il tuo romanzo per lanciare il mio nuovo marchio di narrativa,
che si chiamerà Ink!”».
E'
così che, dopo aver mietuto consensi negli States, nel marzo scorso
“Ascoltavo
le maree” arriva
in versione cartacea - oltre che in formato digitale -
anche in Italia.
E'
la storia di un uomo coraggioso, impavido nello scendere a patti con
i ricordi e nell'elaborazione di un lutto devastante, che lo conduce
all'altro capo del mondo. Alberto Landi, il protagonista di questo
romanzo scritto in punta di penna, fugge dal suo passato e lascia la
sua città - una Milano svuotata di significato -, la carriera e il
lusso per trasferirsi negli Usa. La città in cui approda, Savannah,
è però forse più un luogo dell'anima, dai colori e dai profumi
intensi e delicati, le maree regolari e tranquillizzanti, la gente
autentica e ospitale e le magnifiche isole che la circondano, tanto
da diventare presto luogo e motivo di ricostruzione di un animo
spezzato. Con prosa sognante e descrizioni liriche, l'autore ci
regala una storia tragicamente bella, capace di farci scoprire un
posto dove la natura si fonde con gli stati d'animo, nel quale la
rinascita corre di pari passo con la perdita e l'abbandono e,
soprattutto, luogo dove un uomo può ricominciare a respirare a pieni
polmoni e con rinnovata speranza la vita. Il racconto è vivido,
pieno di passione, gioia
ma anche dolore.
«E'
un diario di viaggio intimo e profondo, ma non
un'autobiografia - precisa infine Guido Mattioni -: la storia
scaturisce sì da una dolorosa esperienza di una dozzina di anni fa,
quando pensai anch'io di mollare tutto, come fa il protagonista, ma
il romanzo è piuttosto il racconto di un sogno mai realizzato, da
condividere con gli altri, per invitare chi legge a non vergognarsi
mai di sognare. Se sognare da bambini è un diritto, da adulti
diventa infatti un dovere. Il viaggio della vita deve sempre
continuare, qualsiasi cosa accada, con caparbio ottimismo. Anche
quando il cielo è nero, e nonostante tutto. Perché prima o poi il
sereno ritorna, puntuale come le maree. Sempre».
fonte: Paola
Malcotti - l'Adige di oggi, martedì 9 luglio 2013