mercoledì 25 marzo 2015

Frammenti di storia giornalistica pt.2

- 1908 -
“Lucciola”, rivista manoscritta al femminile
Nella Sicilia a cavallo tra Ottocento e Novecento, la figlia di un nobile siciliano e di una aristocratica inglese decide di coinvolgere donne di tutta Italia (giornaliste, scrittrici, pittrici e casalinghe) in un ambizioso progetto: una rivista manoscritta, tutta al femminile. Nasce così “Lucciola” che, dal 1908 al 1926, con regolarità (interrotta soltanto dalla Grande Guerra) sarà redatta – numero dopo numero – in un continuo viaggiare postale di quaderni, lungo tutta la Penisola. Nel “timone” di ogni numero: articoli di letteratura, di costume, di “protofemminismo”, di impegno politico (soprattutto nei mesi che precedono la guerra), insieme alle rubriche “rosa”. Tutti i numeri “editati” sono pezzi unici, con copertine che, in molti casi, precorrono le avanguardie artistiche del tempo.
- 1909 -
Gazzetta dell’Emilia e Le Figaro pubblicano il primo Manifesto futurista
Cento anni fa, il 5 febbraio 1909, sulla “Gazzetta dell’Emilia” fu pubblicato il primo Manifesto futurista, ripreso il 20 dello stesso mese dal quotidiano francese “Le Figaro”. Velocità, dinamismo, azione, modernità, il mito della macchina e del progresso furono i nuovi valori dello Sturm und drang (impeto e assalto) futurista. Tra il 1909 e il 1916, il movimento pubblicò più di 50 manifesti concernenti tutti i linguaggi espressivi, dalla pittura alla poesia, alla politica, ecc.
La rapidità e la frequenza (un manifesto, pressappoco ogni due mesi) furono il segno del valore che i futuristi attribuirono a questo medium. Fu un documento inconoclasta rispetto al suo tempo che si esteriorizzò nelle pubblicazioni di massa (giornali, riviste e, soprattutto, volantini).
- 1961 -
Processo Fenaroli: gli articoli di un poeta-giornalista
A Roma, tra il febbraio e il giugno del 1961, il processo Fenaroli-Ghiani-Inzolia, per l’assassinio di Maria Martirano appassionò l’opinione pubblica italiana, conquistando ampi spazi nei giornali e nei notiziari radio-televisivi. Tra i cronisti che seguirono, giorno dopo giorno, le fasi del dibattimento, c’era anche il poeta Alfonso Gatto, inviato del “Giornale del Mattino” di Firenze. Nel 1996, le sue cronache – veri pezzi d’antologia – sono stati raccolti in ordine cronologico (come in un diario) nel volume “Il mistero di Via Monaci. Romanzo quotidiano del processo Fenaroli”.
 
fonte: Odg

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