Sono le Meraviglie d’Italia il tema conduttore della 28a edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che verrà aperto con una cerimonia inaugurale giovedì 14 maggio 2015 alle ore 10 dal Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella.
L’anno dell’Expo,
destinato a richiamare nel Bel Paese milioni di visitatori, offre l’occasione di ripensare il nostro rapporto con
l’immenso patrimonio che abbiamo ereditato. Un tesoro artistico, architettonico, letterario, musicale, linguistico,
paesaggistico, che ha finito per comporre il carattere, l’identità, lo stile italiano, apprezzato e imitato in tutto il
mondo. Per secoli l’Occidente europeo vi ha trovato le sue matrici, la sua bussola, le sue fonti d’ispirazione. Ma
gli italiani sono ancora capaci di metabolizzare e reinterpretare questa illustre tradizione? Quali sono diventate le
culture di riferimento e di che cosa sono fatte? La riflessione che il Salone propone vuol essere un invito a
ripensare la nostra storia e le ragioni che l’hanno modellata, nel bene e nel male, come momento fondativo di
ogni ripartenza.
Ci guideranno in questa riflessione studiosi che sono anche brillanti divulgatori, come Philippe Daverio, Vittorio
Sgarbi e Flavio Caroli, che rileggono capolavori dimenticati o poco noti semplicemente perché fuori delle più
frequentate rotte turistiche. Analogamente, una nuova collana del Mulino si propone di «ritrovare l’Italia»,
suggerendo itinerari d’autore fra storia e cultura: la Sicilia dei Greci, le cattedrali di Puglia, le sinagoghe... E la
Treccani presenta L’Italia e le sue regioni, opera imponente che esplora la straordinaria ricchezza delle culture
regionali.
Se Melania Mazzucco trasforma la grande arte un racconto coinvolgente (Il Museo del mondo), Cesare De Seta
e Attilio Brilli ripercorrono le strade del Grand Tour. È stato proprio l’occhio dei viaggiatori che venivano in
Italia per compiervi la loro formazione a creare quella che poi resterà l’identità italiana nell’immaginario
collettivo degli Europei. Sulla loro scia, Paolo Pejrone ci porterà in visita nei più bei giardini d’Italia.
Storici dell’arte di particolare sensibilità civile come Salvatore Settis e Tomaso Montanari s’interrogano sulle
politiche di gestione dei beni culturali, discutendone con l’ex ministro Massimo Bray, Sergio Rizzo e la
presidente del Museo Egizio di Torino Evelina Christillin.
Allo stesso tema dà un importante contributo il Fai, con un evento in cui interviene il presidente Andrea
Carandini.
Al Bookstock Village, Valerio M. Manfredi ci conduce in un viaggio nelle meraviglie dell’antichità.
Vincenzo Trione ricostruisce l’immaginario della città così come nel Novecento lo hanno rappresentato le arti e il
cinema, all’inseguimento del mito della modernità. Con l’architetto Carlo Ratti, ora professore al Mit, riflette
sulle nuove frontiere dell’architettura open source.
Dell’identità italiana fa parte anche il design: lo storico Francesco Trabucco delinea le vicende salienti della
creatività italiana, in compagnia di un maestro come Giorgetto Giugiaro.
Esiste anche un altro tipo di eccellenza nazionale che è quello di un’imprenditoria di alta qualità, innovativa,
basata su una nuova filosofia industriale, improntata alla cultura e alla valorizzazione del fattore umano. Come
quella di Brunello Cucinelli, al Lingotto con Luca Ubaldeschi, e di un altro campione dell’imprenditoria intesa
come arte: Andrea Illy, in dialogo con Mario Calabresi.
Ma l’Italia non è solo arte, bellezza e passato. È anche innovazione e futuro. Ci sono meraviglie tecnologiche di
cui non si parla, ma in cui è all’avanguardia: la robotica e le nanotecnologie. Ne parleranno Riccardo Oldani e
Roberto Cingolani.
Maestri della fotografia come Vincenzo Castella e Francesco Jodice ci restituiscono una lettura critica della
realtà italiana. Senza dimenticare le culture materiali come la cucina, componente non trascurabile dell’identità
che ci viene riconosciuta.
Si termina il 18 maggio.
Info: www.salonelibro.it - info@salonelibro.it – Twitter: @SalonedelLibro
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lunedì 4 maggio 2015
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